Cantina Santu Teru – Un’esperienza autentica nel cuore della Sardegna

12 Nov

di Valerio Sanna | Wine  Spirits Specialist Fratelli Testoni

Partiamo da Sassari in direzione Nurallao, attraversando paesaggi incantevoli e paesi ricchi di storia come Morgongiori, Ales e Laconi. È una mattinata serena, il viaggio è scorrevole, e l’entusiasmo cresce man mano che ci avviciniamo alla nostra destinazione: l’azienda agricola dei fratelli Sionis.

All’arrivo, ci accoglie un casale in pietra che sembra uscito da una cartolina. Qui, i fratelli Ugo e Lionello gestiscono il loro agriturismo “Farfalladu” e ci fanno sentire subito come vecchi amici. Ugo si dedica alla cura dei vigneti e alla produzione dei vini, mentre Lionello è l’anima dell’azienda agricola e dell’ospitalità. Intorno a noi si estendono 70 ettari di campagna incontaminata, di cui 5 dedicati alla vite, e il resto riservato agli allevamenti e altre colture.

Inizia la passeggiata tra i filari, dove ci perdiamo nel verde delle viti di Barbera sarda, Cannonau, Bovale, Syrah e Nasco. È impossibile non restare colpiti dalla varietà, ma è il Nasco a catturare la nostra attenzione. Ugo ci mostra con orgoglio due vigne, una giovane e una più vecchia, che danno vita ai loro due bianchi. Ma la vera sorpresa arriva quando ci porta tra i filari nascosti di Codronisca, un vitigno antico che custodisce gelosamente, simbolo di tradizione e storia.

Passiamo poi in cantina, dove entriamo nella piccola sala di vinificazione. Qui, Ugo ci parla con passione dell’ultima vendemmia e ci mostra le attrezzature, dai tini in resina ereditati dal padre ai moderni serbatoi in acciaio. La sua dedizione è contagiosa, e ci svela con entusiasmo qualche nuova idea che bolle in pentola.

La visita continua nella barricaia, e finalmente arriva il momento degli assaggi. Il primo è il Karinniu, un Nasco in purezza affinato per due anni in legno. Al

naso, sprigiona un bouquet aromatico intenso, mentre al palato rivela una freschezza pungente con note di zenzero. Ogni sorso è una carezza.

Proseguiamo con S’Antigu, una Barbera sarda dalle note di frutti rossi maturi e spezie, con tannini delicatamente ammorbiditi dal legno. Un vino che conquista subito, tanto che il bicchiere sembra svuotarsi da solo.

La degustazione continua a tavola, dove ci godiamo il Karinniu Nuedda, un Nasco giovane con una freschezza vibrante e una sapidità intrigante, seguito dal Tirrig6, un Cannonau che si lascia bere con incredibile facilità, e dal Guré, un Syrah in purezza dal carattere deciso e avvolgente. A concludere, il BA.BO., un blend di Barbera e Bovale, complesso ed elegante, che al primo sorso incanta i sensi.

Attorno ai vini, ci deliziamo con i prodotti dell’azienda agricola: salumi, verdure sott’olio e i tipici ravioli alla nurallaese, ripieni di patate e pecorino con un tocco di zafferano. Un pranzo che racconta la Sardegna in ogni boccone.

L’accoglienza calorosa dei fratelli Sionis e delle loro famiglie ci ha lasciato un ricordo indimenticabile. La sensazione è stata quella di far parte della loro casa, di vivere insieme a loro la passione e l’amore per questa terra.

Con il cuore colmo di gratitudine, salutiamo e ci avviamo verso Sassari, portando con noi non solo grandi vini, ma anche l’esperienza di un’autenticità rara.